Uno dei tanti vantaggi del pubblicare i dati in formato aperto è quello di consentire a chiunque – cittadini e non – di poterli verificare.
Il Guardian ha appena pubblicato i risultati di una interessante indagine rilasciata oggi da EURES, il portale europeo che si occupa di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro all’interno della Comunità, nel cui database attualmente si trovano 1343 mila offerte di lavoro e 866 mila curriculum vitae.
L’autorevolissimo Guardian – probabilmente il punto di riferimento giornalistico nel panorama mondiale per quantità, qualità e metodo di condivisione di dati in formato aperto, pratica nota anche come open journalism – come d’abitudine ha pubblicato sia i dati grezzi che una propria elaborazione grafica degli stessi.
Come si può notare, le maggiori opportunità sono localizzate in Germania, UK, Francia, Svezia…, Islanda, Liechtenstein…, Lettonia, Malta…
Un momento: e l’Italia? Si sono azzerate le opportunità di lavoro? E’ forse il caso di preoccuparci seriamente e di chiedere delucidazioni al ministro Fornero?
Niente paura, si tratta di una clamorosa svista del Guardian.
Ho rielaborato al volo i raw data e ho ottenuto quest’altro grafico, stavolta finalmente corretto: l’Italia ora risulta essere al terzo posto, con circa 66 mila offerte disponibili.
Certamente ancora troppo poche rispetto alle nostre necessità, però nemmeno una situazione drammatica come quella descritta dal solitamente impeccabile Guardian.