Dopo i selfie scattati e pubblicati da un caccia, i selfie dalla scialuppa di salvataggio mentre il proprio aereo si inabissa (ma questo potrebbe essere interpretato anche come richiesta di soccorso), ecco un altro utilizzo “estremo” dei social media per raccontare emozioni in tempo reale.
Claire è una dipendente di Twitter che seguo da tempo perché condivide cose molto interessanti.
Sabato ha stupito parecchie persone (che forse non la conoscevano a sufficienza) quando ha fatto il live tweeting del proprio parto, cominciando dall’istante in cui le si sono rotte le acque e proseguendo con la rocambolesca corsa in ospedale.
Da notare la lucidità nei tweet: dall’utilizzo dell’hashtag #inlabor (in travaglio) per aggregare i tweet dell’evento, alla richiesta di consigli ai follower. Non mancano persino cose divertenti.
Viene da chiedersi se Claire sia più dipendente Twitter oppure Twitter-dipendente. L’altro mese sono stato relatore in un evento dal titolo “In-dipendenza”, dove si parlava appunto di dipendenza dei giovani (soprattutto in Italia) dai social media.
Io capisco benissimo le sue motivazioni: non potrebbe essere altrimenti, visto che il giorno di un paio di anni fa in cui a Milano si avvertirono le tre scosse del terremoto emiliano, mi trattenni cinque minuti di troppo in ufficio per fare la social network analysis e twittarla, prima di abbandonare il palazzo.
La nascita del proprio figlio è, probabilmente, il giorno più felice della vita di una donna. L’istante in cui quel corpicino esce dal tuo corpo ti fa capire che hai compiuto qualcosa di grande. L’emozione è fortissima e la voglia di condividerla pure.
Non so se quello di Claire sia veramente un eccesso. Certamente, è sorprendente.
Ecco la sequenza dei tweet principali.
[…] La storia in questione è quella di Claire, la donna che ha fatto live tweeting del proprio parto. […]