Il racconto di “Qui Siria” comincia nel 2013, col riferimento all’uso di armi chimiche e il rischio di un intervento armato da parte degli USA e dei suoi alleati.
Perché questo ebook, dopo la versione cartacea? Anzitutto va detto che questa, grazie al cielo, non è “un’altra versione”, dove cambia solo il supporto.
Antonella fornisce una interessante chiave di lettura di quello che sono la millenaria storia e la cultura siriana. Racconta e descrive minuziosamente ciò che i libri di scuola e molti media tradizionali non riporteranno mai. Ci accompagna mano nella mano in un percorso conoscitivo delle radici di una cultura sempre più intrecciata con la nostra.
Scrive Antonella nel suo ebook: “In Italia l’Islam viene considerato con sospetto e spesso gli islamisti vengono confusi con i terroristi”. E’ vero, da noi c’è molta disinformazione, anche tra gli addetti ai lavori di chi fa (o dovrebbe fare) informazione, che molto spesso scrivono senza essere stati fisicamente presenti sul territorio che raccontano e che non si sono calati nella vita quotidiana mediorientale.
Antonella questo l’ha fatto, è stata laggiù più volte, rischiando anche la vita: fotografie come quelle presenti nell’ebook che documentano per esempio la vita quotidiana nei campi profughi sono una testimonianza preziosa di cosa c’era e di cosa domani non ci sarà più.
Io avevo già letto il libro cartaceo, avevo seguito la Primavera araba attraverso i social media e da quasi due anni su Twitter sono geolocalizzato a Damasco, per dire quanto questo lavoro mi interessi. In tutto questo tempo è successo di tutto e, forse, in futuro non esisterà più lo Stato siriano così come l’abbiamo conosciuto fino a oggi. Sarà forse una federazione o un’altra forma politica, non si sa. Antonella ha fatto benissimo a riprendere la narrazione integrando i contenuti precedenti con gli ultimi eventi, fornendo una sua interpretazione sul perché certe cose sono successe e su cosa potrebbe ragionevolmente accadere da qui in avanti.
Insieme all’editore indipendente Quintadicopertina, specializzato in contenuti digitali innovativi, ha ripensato completamente il contenitore e il contenuto, sfruttando quanto più possibile le peculiarità del digitale. sarebbe stato un peccato non farlo, perché contenuti come questi sono quelli che traggono maggior beneficio dall’edizione digitale: il testo contiene continui rimandi a foto, schede di approfondimento (contesto), indice analitico dei soggetti citati, indice dei luoghi, glossario dei termini arabi, link a blog. Tutto è contestualizzato. Ciò che in parte era presente anche nel cartaceo, ma che la lettura tradizionale rendeva meno fruibile. La lettura ora è personalizzata, si può scegliere di seguire un topic, un personaggio, un luogo, piuttosto che di scoprire cosa si cela dietro i termini arabi che Antonella dispensa a piene mani per far conoscere e far capire.
Per me, obiettivo coinvolgimento raggiunto.