Nei prossimi giorni il Parlamento italiano stanzierà 13 miliardi di Euro per un discusso acquisto di F35, il cacciabombardiere di 5ª generazione.
La petizione di Avaaz per opporsi a questa scelta ha già raccolto oltre 200 mila adesioni (100 mila solo ieri), tra cui la mia.
Sarebbe bello che questo numero cresca ancora, magari diffondendo questo messaggio utilizzando l’hashtag #F35NoGrazie
Se non hai ancora avuto modo di approfondire l’argomento e non vuoi fermarti a ciò che riportano (in verità molto poco) i media mainstream, ecco alcune fonti che ho selezionato:
- Fatto Quotidiano: “Caccia F35: oltre al danno, la beffa” – dicembre 2011
Le critiche del Pentagono
- Mazzetta: “La questione degli F-35 nella giusta prospettiva” – gennaio 2012
Dati e analisi d’insieme.
- Sole 24 Ore: “Il Canada rinuncia ai cacciabombardieri F-35: «Troppo cari e non all’altezza delle attese»” – dicembre 2012
Non furono fornite alcune informazioni chiave per la valutazione dell’acquisto: ora il Canada pensa alle alternative europee. Gli studi sui costi reali.
- HuffPost Italia: “F35, nuovi problemi per i caccia Lockheed Martin, impossibile atterrare con clima caldo e umido” – maggio 2013
Una lunga serie di punti deboli
- Wikipedia:
“Molti paesi, anche europei, stanno valutando il velivolo per sostituire alcune tipologie di aerei da combattimento delle proprie aeronautiche o marine“
“Gli Stati Uniti intendono acquistare un totale di 2 443 aerei per un costo di 323 miliardi di dollari, rendendolo il programma della difesa più costoso di sempre“
“I ritardi ed i costi del programma F-35 sono alti e continuano ad aumentare: il costo globale del programma sarebbe passato dai 232 miliardi del 2002 e dai 332 del marzo 2010 ai 382,4 nel giugno 2010, il 65% in più. Il costo medio a esemplare è aumentato dell’81%, passato da 62 milioni di dollari a 112,4 calcolando ricerca, sviluppo e produzione. Riguardo quest’ultima voce, il costo è aumentato dell’85% passando da 50 a 92,3 milioni“
“Nel febbraio 2013 il Pentagono ha deciso di sospendere tutti i voli dell’aereo dopo che sulla turbina di uno degli F-35 è stata rilevata una frattura. Il 1º marzo 2013 la USAF ha confermato che tutti i voli riprenderanno, essendo stato appurato in sede d’indagine tecnica che la suddetta rottura era dovuta ad un eccesso di esposizione a parametri estremi, al quale era stata sottoposta la turbina, che quindi non necessita una riprogettazione“
“Oltre agli Stati Uniti, il principale cliente e finanziatore, hanno contribuito anche Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca con un totale di 4.375 milioni di USD nella fase di sviluppo. I costi totali sono stimati in più di 40 miliardi di dollari (coperti in gran parte dagli Stati Uniti), mentre l’acquisto dei 2.400 esemplari previsti è stimato in ulteriori 200 miliardi di dollari. Le nove nazioni partner principali prevedono di acquistare più di 3.100 esemplari entro il 2035“
Attenzione a questi ulteriori passaggi:
“Gli Stati Uniti sono intenzionati a rivedere il loro interesse per la versione B STOVL, che si sta rivelando problematica, secondo il segretario della Difesa degli Stati Uniti Robert Gates, se nell’arco di due anni dal 2011 «non riusciremo a mettere a posto questa variante … e rimetterla in carreggiata in termini di prestazioni, costi e tempi, allora credo che dovrebbe essere cancellata» “
“Pur apparendo al momento più improbabile, alcuni ritengono che la possibile cancellazione della versione STOVL avrebbe conseguenze gravi sulle capacità operative della Marina Italiana, in quanto la portaerei Cavour (e a maggior ragione la più piccola Garibaldi) ha un ponte di volo troppo corto per ospitare caccia a decollo convenzionale e non essendovi al mondo alcun altro STOVL in via di sviluppo, l’eventuale cancellazione dell’F-35B renderebbe impossibile sostituire gli attuali AV-8B Harrier II della Marina Militare e la nuova portaerei rischierebbe di essere declassata a portaelicotteri.“
Le commesse previste per l’Italia: 60 F-35 di tipo A e 30 F-35 di tipo B
“La RAND Corporation, una società di analisi strategiche che collabora a stretto contatto col Dipartimento della Difesa statunitense, ha apertamente criticato l’F-35: prima è trapelato che, secondo le simulazioni effettuate dalla società statunitense, l’F-35 non sarebbe in grado di competere con il russo Su-35 in un combattimento aereo, poi un analista della stessa società ha dichiarato che l’F-35 “non è in grado di virare, né di salire di quota, né di accelerare“, mentre il progettista Pierre Sprey, padre degli aerei A-10 e F-16, ha affermato in una intervista televisiva che l’F-35 è “pesante e poco reattivo“. Dello stesso tenore sono le critiche avanzate da un gruppo di piloti statunitensi, che hanno provato in volo il mezzo; e l’hanno definito “per niente stellare”. Il loro rapporto ufficiale redatto il 15 febbraio 2013 offre un ritratto desolante del mezzo: il rapporto ha individuate ben otto aree di grave rischio (la visibilità, l’interfaccia tra gli apparati di bordo e il pilota, il sistema radar, l’apparato di proiezione dei dati nel casco del pilota…), tali da suggerire addirittura una nuova progettazione del velivolo.
Sempre riguardo alle presunte prestazioni in combattimento del velivolo, il maggiore Richard Koch dell’USAF, capo dell’ufficio di superiorità aerea del “USAF Air Combat Command”, ha dichiarato: «mi sveglio la notte con i sudori freddi al pensiero che l’F-35 avrà solo due armi per la superiorità aerea»”
“I dubbi sugli elevati costi di progetto (200 milioni di dollari ad aereo nel 2011) si sono aggiunti a quelli sui costi unitari di produzione e di manutenzione, che la marina statunitense ha stimato essere del 30%-40% superiori a quelli dei caccia attualmente in uso“