« Io che conosco bene l’idee tue
so’ certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me…Semo compagni
No, no – rispose er Gatto senza core –
io non divido gnente co’ nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno so’ conservatore »
(Trilussa, Er compagno scompagno)
Trilussa fu nominato senatore a vita nel 1950 dall’allora Capo dello Stato Luigi Einaudi, a soli venti giorni dalla morte.
Il poeta, da tempo malato, commentò con la sua solita ironia: “M’hanno nominato senatore a morte”.
La carica di senatore a vità è una carica riconosciuta agli ex presidenti della Repubblica (che però possono rinunciarvi) e a ulteriori cinque persone distintesi per aver «illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario» (art. 59, comma 2 della Costituzione).
In queste ultime ore ritorna a circolare l’ipotesi della nomina di Silvio Berlusconi e, per par condicio, di Romano Prodi.