L’abolizione dell’IMU è, insieme alla possibile uscita dall’Euro, un cardine della campagna elettorale di Silvio Berlusconi.
E’ comunque bene ricordare che le modalità con cui l’ex-premier intende compensare il conseguente calo delle entrate si incrociano pericolosamente con i suoi stessi interessi, che da ottobre 2011 includono anche il gioco d’azzardo on-line.
In tale periodo infatti diventa operativa la società Glaming S.r.L, registrata con la P.IVA 07428570969, con un capitale sociale di 20 mila Euro, grazie alla Concessione n. 15008 rilasciata dai Monopoli che dipendono dal Governo (all’epoca guidato dallo stesso Silvio Berlusconi). Tra i servizi erogati da questa società troviamo Poker, Casinò Live, Bingo e Skill Games.
Glaming S.r.L risulta partecipata al 70% da Mondadori S.p.A. e al 30% da Fun Gaming S.r.L., con il 51% di quest’ultima intestato a Marco Bassetti, marito di Stefania Craxi e già sottosegretario agli Esteri sotto il Governo Berlusconi.
Se nel frattempo non è cambiato, il presidente di Glaming è quell’Aldo Ricci già A.D. di Sogei, la società del fisco che supervisiona le concessionarie dei giochi, dove fu collocato per ben due volte da dall’ex-Ministro delle Finanze Giulio Tremonti, ovviamente sempre sotto il governo Berlusconi.
Nello stesso periodo il casinò on-line, una volta proibito in Italia, è stato legalizzato dall’AAMS, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, cioè il regolatore italiano per il gioco in Internet, nonostante il tentativo fallito da parte del Governo Monti di ritardarne l’attuazione.
AAMS è una delle quattro agenzie fiscali nazionali, insieme a Demanio, Entrate e Territorio. Come riportato su Wikipedia, “è un ente pubblico dotato di personalità giuridica e ampia autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria, dipendente, politicamente, dal Dipartimento delle Finanze“. All’epoca, guidato da Giulio Tremonti.
Le vicissitudini di Glaming e l’ipotesi di un conflitto di interessi non sono una novità, visto che a suo tempo furono trattati nella puntata di Report del 30 novembre 2011, ma assumono contorni più interessanti alla luce delle recenti dichiarazioni di Berlusconi.
Per la precisione, durante la puntata del 17 dicembre di Porta a Porta Silvio Berlusconi dichiarò che, nel caso fosse rieletto, toglierebbe l’IMU (23 miliardi) compensandolo con l’aumento del prelievo sugli alcolici (241 milioni), sulle sigarette (1 miliardo) e sui giochi (1,8 miliardi).
Tralasciando il fatto che la compensazione appare largamente insufficiente, va precisato che le maggiori entrate sui giochi deriverebbero sia dal rilascio di nuove concessioni e sia obbligando i giocatori a versare una quota che finirebbe, pare, in parte alle concessionarie e in parte nelle casse dello Stato.
Gli affari per Gambling S.r.L. sembra che vadano subito a gonfie vele, tant’è che il bilancio 2011 di Mondadori S.p.A., appena due mesi dopo il lancio, riporta che “ha presto evidenziato un tasso di crescita interessante dal punto di vista sia del numero di conti di gioco aperti, sia dell’ammontare degli importi giocati, con un valore di Net Gaming Revenues in progressivo incremento. L’offerta iniziale, nel corso del 2012, sarà ampliata con l’introduzione di altri giochi, quali Casinò live con laRoulette, il Blackjack e il Baccarat.“
Numericamente, il bilancio 2011 di Gambling S.r.L registra in realtà un passivo di 554 mila Euro, ma è solo una situazione temporanea.
Poker e Casinò rappresentano infatti la gallina dalle uova d’oro del gaming on-line in Italia: si tratta di un mercato che dai 6,2 miliardi del 2011 è passato a 12,6 miliardi nel 2012, con un incremento del 103%. Secondo altre fonti, sarebbero addirittura rispettivamente di 10 e 16 miliardi.
Il mercato complessivo del gaming on-line sale invece agli 86 miliardi di Euro stimati alla fine del 2012, contro i 79,9 miliardi di Euro registrati alla fine del 2011. L’aspetto curioso di quest’ultimo però è che a fronte dell’aumento del 7,5% degli importi giocati è corrisposto un calo del 2,9% delle entrate dell’Erario, pari a complessivi 8,4 miliardi di Euro. Per informazioni più dettagliate rimando allo studio (a pagamento) realizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione proprio con AAMS e Sogei.
Vuoi vedere che poi qualcuno ci spiegherà che sarà necessaria una manovra correttiva perché il fisco non ha incassato quanto previsto?
[UPDATE 20/02/2013] Conferme e ulteriori perplessità si aggiungono, dopo che oggi il Corriere ha pubblicato una lunga lista degli interessi nel gioco d’azzardo in Italia, aggiungendo che rappresenta il 22% del mercato mondiale ma che alle casse dello Stato frutta appena lo 0,6%.