Una notizia molto positiva giunta ieri è che anche il Comune di Milano ha inaugurato il proprio portale con gli Open Data.
https://twitter.com/postoditacco/status/253217210909208577
A regime – al momento i dataset disponibili non sono moltissimi – sarà un potente abilitatore di nuove e interessanti opportunità per tutti i cittadini, che siano privati o imprese.
Sarà, per esempio, molto più facile e veloce scoprire il numero effettivo di elettori del capoluogo e scoprire eventuali anomalie, come nel 2011 in occasione delle Amministrative, quando mi accorsi che sotto la gestione Moratti rispetto ai dati ISTAT mancavano all’appello ben 1.278 votanti “fantasma” che, in caso di arrivo al fotofinish, avrebbero potuto fare la differenza. Questa è una condizione che tecnicamente non dovrebbe assolutamente verificarsi, come mi hanno confermato fonti dirette in ISTAT, dal momento che è lo stesso Comune di Milano a trasmettere i dati demografici a loro.
Fortunatamente, lo scarto tra i due candidati fu di oltre 42 mila voti e non ci fu bisogno di aprire un caso. Mi chiedo però se la gestione Pisapia sia a conoscenza di situazioni ereditate come queste, perché i dati anomali andrebbero verificati, identificati, rettificati e ritrasmessi all’ISTAT.
Come licenza d’uso è stata adottata quella che consente anche utilizzi commerciali dei dati (citandone però la fonte), mentre l’unico formato attualmente disponibile è il CSV: probabilmente qualcosa sarà da rivedere.