Perché il Ministro Fornero ha imposto alla Direzione Provinciale del Lavoro di Modena la chiusura immediata del proprio sito internet? Un sito registrato e gestito da privati per offrire un servizio pubblico, che in undici anni ha avuto 18 milioni di visite?
Ma è semplice: perché ce n’è già uno che da parecchi anni funziona brillantemente!
Come si può notare, in questa sezione del portale del Ministero del Lavoro vengono riversati quotidianamente ZERO tantissimi nuovi contenuti. Pare addirittura che i server siano spesso intasati dall’abnorme numero di cittadini alla ricerca di informazioni: per rendersene conto è sufficiente visitare le pagine di città importanti come Napoli o Torino.
oppure in una qualsiasi dell’operoso Nord.
Grazie a queste preziosissime informazioni, da qualche anno gli italiani si sono addirittura trasformati rapidamente da popolo di santi, navigatori, poeti e inventori a popolo di conduttori di generatori di vapore.
Come è noto, mai come oggi c’è stato tanto interesse intorno al tema del lavoro e l’iniziativa del Ministero del Lavoro è volta appunto (come spiega il comunicato ufficiale) a fornire un servizio migliore ai cittadini e a risolvere i gravi problemi che attanagliano il Bel Paese, sui quali l’Unione Europea ci chiede risposte concrete e immediate.
I principali problemi italiani e della provincia di Modena in particolare oggi sono due: la rappresentazione uniforme e il traffico.
Nel frattempo gli italiani però continuano a chiedersi il perché della rappresentazione (ma anche dell’esistenza) di questo portale, del quale però nessun Ministro pare preoccuparsene, stranamente.
Per saperne di più, consiglio queste letture:
- La Fornero chiude un sito. Il delirio e la censura.
- Modena, la Fornero chiude il sito sul lavoro. Web in rivolta: “Dalle lacrime alla censura”.
- Fornero, prima la libertà d’informazione.