Negli ultimi mesi abbiamo potuto osservare molti esempi di utilizzo dell’intelligenza collettiva per la gestione della comunicazione durante le emergenze ambientali e i moti politici di protesta.
In questo contesto i social media si sono rivelati uno strumento potente per sfruttare efficacemente la collaborazione tra cittadini, piuttosto che tra questi e gli enti locali.
Attraverso i social media, infatti, è possibile collegare i dati sociali con i decision makers durante il periodo di emergenza.
I risultati di una interessante ricerca presentata nel corso dell’ISCRAM Summer School 2011 mostrano come avviene il collegamento tra persone, gruppi e oggetti di informazione (come foto, video, messaggi, aggiornamenti di stato, activity streaming, ecc.).
I social media sono quindi uno strumento importante per gestire la comunicazione nelle emergenze: nella raccolta / verifica / aggregazione / contestualizzazione delle informazioni, nella condivisione della conoscenza, nella gestione delle risorse, nel fare networking, nel garantire la massima accessibilità.
Da notare la notevole similitudine con i suggerimenti dati da Jeff Jarvis in materia di data journalism.
Parecchi spunti ulteriori sull’argomento li potete trovare qui.
Social Media in Crisis Management: ISCRAM Summer School 2011