Verificare, approfondire, incrociare, spiegare.
Come dicevo ieri, quando si tratta di pubblicare dati, occorre andare coi piedi di piombo, perché offriremmo una informazione incorretta, perché potremmo venire smentiti poco dopo e perché accumulando passi falsi potrebbe diminuire la nostra credibilità.
Poco fa grazie a Luigi vengo a conoscenza di un post che riporta alcune statistiche sulla diffusione dei principali social media, senza specificare come leggerne i dati.
Guarda caso ben due di questi, letti senza avvertenze, riportano una situazione molto diversa da quella reale.
Uno di questi è proprio quello su Google Plus a cui mi riferivo io; l’altro è il confronto tra Stumbleupon e altre piattaforme, dal quale risulterebbe che come traffico abbia superato persino Facebook (non è una novità, perché queste due piattaforme si scambiano continuamente la prima posizione).
Qual è invece la realtà?
Secondo Ronny Kerr queste rilevazioni – effettuate da StatCounter – sarebbero falsate da un fattore importante:
Nelle sue FAQ, StatCounter dice esplicitamente che esso non include i dati di Google Buzz nelle sue statistiche sui social media perché il servizio si avvale del protocollo di sicurezza HTTPS. Ma Google Buzz non è l’unico. Agli inizi del 2011, prima Facebook e poi Twitter hanno cominciato a offrire agli utenti la possibilità di passare su HTTPS come opzione di navigazione più sicura. Anche se Facebook ha attivato la funzione nel mese di gennaio, il suo traffico non è sceso fino alla fine di aprile, forse con l’aumentare degli utenti che venivano a conoscenza della funzione di sicurezza. HTTPS potrebbe essere il motivo per cui StumbleUpon rivendica la condivisione con Facebook della corona sui social media? Un portavoce di StatCounter si è limitato a rispondere: “Molto probabilmente”.