In questo momento stanno circolando petizioni indirizzate ai vari consolati siriani sparsi per il mondo, a favore del rilascio di Amina Arraf, rapita a quanto sembra da tre uomini armati al servizio del governo siriano.
Ho notato però poca chiarezza sull’indirizzo email dell’ambasciata siriana in Italia a cui inviare questa petizione.
Già, perché in un primo momento non volevo credere che l’ambasciata – con sede a Roma – si appoggiasse su un dominio email.it come un “pezzente” qualsiasi, senza contare che non possiede nemmeno un sito internet.
Mi convinco solo dopo aver fatto diverse ricerche in rete che mi confermano che quella è l’ambasciata e quelli sono i contatti. Non è però così in tutto il mondo: c’è chi sta peggio e chi sta meglio. Guardando per esempio chi ci precede e chi ci segue nell’elenco alfabetico delle ambasciate siriane nel mondo, vedo che il Giappone ha un sito dedicato, mentre l’Iran addirittura solo una casella postale!
Quest non è di certo non è un bell’esempio di comunicazione e di trasparenza. #FAIL
Le mie ricerche però mi portano a scoprire dell’esistenza del Consolato Onorario della Repubblica Siriana, a Milano, con un proprio dominio e un account email “serio”, che sarebbe info@consolatosiria.it.
Questo sito, così come è fatto, è inutile (e realizzato con mezzi di fortuna, a quanto dice lo stesso Console) a causa dei contenuti quasi inesistenti. La sua unica ragion d’essere sono i contatti.
Quello però che mi lascia veramente sbigottito è la totale assenza di comunicazione su quanto sta avvenendo in Siria da qualche mese a questa parte e, addirittura, il vanto che si tratti di una terra di Pace (con la “P” maiuscola). #FAIL