Quanti sono effettivamente gli elettori delle Amministrative 2011 a Milano?
Secondo il sito comunale gli elettori al primo turno di queste Amministrative erano 996.400, i votanti 673.525 (pari al 67,6%) e i voti non validi 15.838 (pari al 2,4%).
Incrociando però i dati Istat con quelli della Banca Dati Elettorale, non riesco a capire come dai primi si arrivi ai secondi e vorrei riuscirci grazie al vostro aiuto.
Già considerando la base di partenza – cioè il totale della popolazione – c’è qualcosa che non quadra.
Secondo il sito del Comune di Milano, al 31 dicembre 2010 gli abitanti erano 1.322.750, divisi tra 694.298 femmine e 628.452 maschi.
Secondo l’Istat, invece, al 31 dicembre 2010 gli abitanti erano 1.324.110, divisi tra 695.456 femmine e 628.654 maschi.
Ci sono quindi 1.360 persone che mancano all’appello nei dati pubblicati dal Comune di Milano (o inventati di sana pianta dall’Istat, scegliete voi); questa è la prima incongruenza.
Andiamo avanti.
La banca dati milanese dice che al 31 dicembre 2010 i maggiorenni erano 1.125.538.
L’Istat fornisce i dati distribuiti per età solo fino al 31 dicembre 2009, quando la popolazione totale era composta da 1.307.495 persone e i maggiorenni erano 1.113.782 – cioè l’85,18% – divisi tra 519.881 maschi e 593.901 femmine. Per omogeneità di confronto occorre quindi proiettare questi dati alla fine del 2010.
Guarda caso, anche dai dati del Comune di Milano risulta la stessa percentuale sul 2009, mentre per il 2010 scende all’85,09%.
Possiamo quindi ipotizzare con una certa approssimazione, mantenendo anche sui dati Istat la percentuale dell’85,09%, che i maggiorenni fossero 1.126.695 al 31 dicembre 2010.
La differenza tra le due fonti calcolata sulla maggiore età scende quindi a 1.157 persone.
Da notare come ci sia una differenza anche sulla popolazione complessiva a fine 2009 tra dati comunali (1.306.561) e dati Istat (1.307.495); questa è la seconda incongruenza.
Andiamo avanti.
Dei residenti stranieri, solo quelli provenienti dall’area UE hanno diritto di voto.
Per il Comune il 31 dicembre 2009 a Milano c’erano complessivamente 199.372 residenti stranieri, di cui 23.307 maggiorenni area UE, cioè l’11,69%; i non aventi diritto di voto erano quindi 176.065.
Per l’Istat erano 50 in meno, cioè 199.322: questa è la terza incongruenza.
Per il Comune il 31 dicembre 2010 a Milano c’erano complessivamente 217.284 residenti stranieri, di cui 24.559 maggiorenni area UE, cioè l’11,3%; decurtando i 192.725 non aventi diritto dal totale maggiorenni, arriviamo a 932.813 persone.
Facendo le debite proporzioni, al 31 dicembre 2010 sulla base dei dati Istat risulterebbero 24.551 residenti maggiorenni area UE contro 173.937 maggiorenni e 217.229 stranieri totali. Togliendo i 192.678 non aventi diritto di voto dal totale maggiorenni ne rimarrebbero 934.017.
Siamo arrivati a 1.204 persone in meno stimate nei dati pubblicati da Comune al 31 dicembre 2010, considerando sia chi ha raggiunto la maggiore età e sia gli stranieri aventi diritto di voto. Si può notare come in questo caso la correzione sia molto simile tra Istat e dati comunali; la differenza finale dipende quasi esclusivamente dal diverso dato di partenza.
Non è finita: occorre filtrare dagli aventi diritto di voto le persone inibite per problemi psichici e i detenuti condannati a oltre cinque anni di reclusione, dei quali purtroppo non ho modo di verificarne l’entità.
La cifra ufficiale sui cittadini comunitari con diritto di voto è di 22.412 persone (su un totale di 28.133 al 31/12/2010, di cui 24.559 maggiorenni), presumibilmente perché le restanti rientrano nelle categorie di cui sopra.
Andiamo avanti.
Riprendiamo i dati precedenti al calcolo degli stranieri votanti, cioè 1.125.538 secondo il Comune e 1.126.695 secondo l’Istat.
Il trend di crescita 2010 su 2009 dei maggiorenni secondo i dati comunali è +1,128%; sui primi 4 mesi del 2011 significa 4.233 nuovi elettori, quindi arriviamo a quota 1.129.771.
Il trend di crescita 2010 su 2009 dei maggiorenni secondo i dati Istat è +1,159%; sui primi 4 mesi del 2011 significa 4.354 nuovi elettori, quindi arriviamo a quota 1.131.049.
La differenza tra le due fonti, al 30 aprile 2011 è di 1.278 persone.
Dicevamo all’inizio che ufficialmente gli elettori dovrebbero essere 996.400; le 129.138 persone in più dovrebbero appunto dipendere dalle altre categorie inibite dal voto (carcerati, ecc.). L’incidenza in percentuale è del 12,86% e, sinceramente, mi sembra piuttosto alta. Se applico i calcoli sui numeri depurati della quota stranieri si scende a una quota inferiore a 996.400, quindi questi sono da intendersi compresi nel conteggio generale.
A voi quali altre considerazioni vengono in mente? Avete una spiegazione per queste stranezze? Altre fonti da considerare?
Un’ultima cosa, che va al di là dei dubbi riguardanti i valori dati (e d’altronde una delle opportunità per la P.A. di condividere dati aperti è proprio quella di dare modo ai cittadini di verificarli).
Dai link che ho indicato avrete notato certamente anche voi che open data di questo tipo sollevano certe problematiche.
Completezza del dato
Un dato incompleto spinge a colmare la lacuna attingendo a fonti eterogenee, con tutti i problemi di omogeneizzazione che ne derivano.
Freschezza del dato
Un dato troppo vecchio obbliga i cittadini a fare approssimazioni e a utilizzare più risorse per l’estrazione e l’elaborazione degli stessi. Inoltre, nel caso specifico, viene da chiedersi se i dati demografici più aggiornati sulla popolazione di Milano li abbia l’Istat a Roma o il Comune di Milano stesso, come è logico aspettarsi. Versioni diverse dello stesso dato creano confusione e ingenerano errori di valutazione.
Usabilità del dato
L’impaginazione multicolonna su formato PDF, tanto per dirne una, è una scelta più adatta alla condivisione via email che alla pubblicazione di open data.
Il dato deve essere grezzo e lavorabile facilmente.