Non posso NON segnalare l’eccellente presentazione di Ernesto Belisario, che ho avuto il piacere di gustare in anteprima al Festival del giornalismo di Perugia.
Siamo tutti d’accordo sull’apertura dei dati pubblici, ma all’atto pratico facciamo un passo indietro: come mai?
E’ chiaro a tutti di cosa si sta parlando? Siamo certi che le istituzioni hanno veramente capito che è una opportunità anche per loro avere i cittadini che attraverso una partecipazione in crowdsourcing ripuliscono e rielaborano i row data, creando valore aggiunto anche per la stessa PA?
I cittadini hanno capito quali sono le enormi potenzialità derivanti dalla disponibilità degli open data? Hanno capito che non è sufficiente renderli disponibili e fruibili in appositi formati, ma che è fondamentale la loro partecipazione?
Nella presentazione che segue Ernesto chiarisce molti dubbi e cita parecchi esempi pratici (sia italiani che di altre nazioni), concludendo con il suo punto di vista su quello che manca ancora in Italia, portando anche la sua indiscussa conoscenza in materia di diritti digitali.
Concludo con una bella frase ripresa dalla slide n. 120:
Datasets can’t change the world (people do).
Jonathan Gray